
Hai dolore all’interno della tibia, vicino alla caviglia ed hai il sospetto che sia una periostite tibiale? Sicuramente qualcuno che conosci ti avrà detto che si tratta di shin splints! Ma devi sapere che oltre a metterti più ansia non ti ha aiutato un gran che, poiché questo termine vuol dire solo dolore allo stinco, cosa che già ovviamente sapevi. Continua a leggere e scopri molto di più sulla periostite tibiale, incidenza, cause e rimedi.
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Incidenza della periostite tibiale
Se ti può consolare non sei l’unico a soffrire di periostite tibiale. Devi sapere che risulta al primo posto come tipologia di infortunio tra i principianti e coloro che corrono brevi distanze. Mentre al quinto e sesto posto rispettivamente per chi corre lunghe distanze ed ultra maratone.


CHE COS’E’ LA PERIOSTITE TIBIALE?
La periostite tibiale si manifesta solitamente con dolore nella zona interna della tibia, a circa 10 cm dalla caviglia. Spesso viene sottovalutata ma l’origine del dolore può essere molteplice, come ad esempio:
- Sindrome da stress tibiale mediale
- fratture da stress
- sindrome compartimentale
La sindrome da stress tibiale mediale è una irritazione e degenerazione dell’osso e/o dei tessuti molli intorno ad esso. Probabilmente è il tipo più comune di dolore allo stinco. Ma sicuramente non è l’unico.
Le fratture da stress sono vere e proprie piccole fratture causate appunto dallo stress. No, non quel tipo di stress, non dal lavoro, ma da forze ripetitive. Si verificano prevalentemente alle ossa della parte inferiore della gamba e del piede.
La sindrome compartimentale è l’aumento di pressione e gonfiore di un arto causata da intrappolamento di liquidi all’interno di esso. L’aumento di pressione che si sviluppa provoca ischemia che può indurre necrosi delle fibre muscolari e portare addirittura ad infezione, anche fatale.
La sindrome compartimentale può essere acuta a seguito di un trauma oppure cronica più frequentemente correlata allo sport. Nella forma acuta il dolore solitamente è abbastanza forte da impedire la corsa, tuttavia qualche atleta inconsciamente ha provato a continuare l’attività. Fai attenzione, il dolore alla tibia o al polpaccio che peggiora rapidamente è un emergenza medica. Al contrario, le sindromi croniche, sono relativamente sicure, sempre dolorose ma molto meno pericolose.
QUALI SONO LE CAUSE DELLA PERIOSTITE TIBIALE?
Spesso si pensa che la causa sia da attribuire alla corsa su terreni duri o ad una eccessiva pronazione del piede, oppure ci si concentra troppo a cercare presunti problemi biomeccanici sottovalutando la reale causa: l’eccessivo carico.
Il volume complessivo di carico è più importante di piccole variazioni nel modo in cui il soggetto esegue lo sforzo. Solo circa un 30% delle volte la causa è da attribuire ad un difetto nella biomeccanica della corsa. Spesso si incrementa il carico di lavoro prima ancora che il nostro corpo si sia adattato! it’s too much too soon!
Un altro errore che viene fatto è quello di considerare come carico di lavoro soltanto il chilometraggio percorso, ma ci sono anche altri fattori che sottopongono il nostro fisico ad un maggior impegno e sforzo, come ad esempio aumentare la velocità, correre su percorsi collinari anziché in pianura, cambiare il tipo di terreno rispetto al solito, cambiare scarpe od effettuare altre attività sportive in associazione alla corsa che prima non facevamo.
Dobbiamo essere a conoscenza anche del fatto che un aumento di carico non deriva soltanto da una richiesta maggiore al nostro corpo, ma anche mantenere il solito allenamento quando il fisico non è in perfetta forma. Ad esempio se stiamo trascorrendo un periodo di maggior stress, se riusciamo a riposare e dormire meno, se stiamo utilizzando dei farmaci per qualche patologia transitoria, ecc ecc.
QUALI SONO I RIMEDI?
Non occorre fermarsi e sospendere la corsa per poi ripartire come se niente fosse dopo un certo periodo di riposo, questo tipo di rimedio non funziona molto. La cosa consigliata da fare è ridimensionare il carico di allenamento! Meglio fare più uscite ma riducendo il chilometraggio e l’intensità.
Diminuisci la velocità ed evita percorsi collinari, le salite e discese metteranno sotto stress le tue tibie. Anche le scarpe che utilizzi possono influire sul recupero. Scarpe “massimaliste” aumentano il picco di carico alle tibie, ginocchia, anche e colonna vertebrale. Se le stai utilizzando il consiglio è quello di passare in maniera progressiva e graduale a scarpe più “minimaliste”. Puoi trovare qualche approfondimento in questi articoli:
Mantieni una cadenza il più possibile vicina a 180 ppm e non inferiore a 170 ppm, questo ti aiuterà ad avere un miglior appoggio del piede, ma soprattutto ridurrà il tempo di sollecitazione dei tuoi arti inferiori.
Ti consiglio comunque di rivolgerti ad un fisioterapista esperto di running per effettuare una valutazione e chiarire la causa del tuo dolore per applicare poi il miglior rimedio per te. Se hai dei dubbi o curiosità contattami!