Oggi vi presento 10 buone ragioni per correre con scarpe PECH (Pronation control and/or Elevated Cushioned Heel)
, cioè con sistemi di controllo antipronazione e/o una suola al tallone molto ammortizzante. In verità, raccomando solo ad una certa percentuale di runners di correre con scarpe PECH.
Ci sono 3 criteri da soddisfare:
1) Sto correndo con le stesse scarpe da più di un anno e mi sono adattato completamente a queste (corro su una superficie regolare ).
2) Non mi sono mai infortunato.
3) Non ho alcun interesse nel migliorare la mia performance.
Questi tre criteri corrispondono a meno del 10% di tutti i runners. Un altro 1% della popolazione dei podisti potrebbe indossare questo tipo di scarpe per l’altezza della suola al tallone, per la rigidità, per le sue caratteristiche di assorbimento, per la capacità di scarico dei punti di pressione, ecc.
Le particolari condizioni per giustificare tale scelta sono:
4) Ho un dolore acuto (meno di un mese) della catena posteriore (polpacci, tendine d’Achille, tibia posteriormente e fascia plantare).
5) Ho una metatarsalgia o una tallonite cronica che non reagisce al trattamento conservativo e ad un approccio di adattamento dei tessuti.
6) Sono un diabetico in fase avanzata ed ho importanti neuropatie periferiche.
7) Sono un trail runner che corre anche in notturna ultra-trails e durante la notte non riesco a vedere il fondo, per cui devo proteggere la mia biomeccanica con l’adeguata meccanica della scarpa.
8) Ho avuto un trauma la cui conseguenza è stata un piede estremamente patologico, come ad esempio una frattura molto complessa riconsolidata male od una stabilizzazione chirurgica.
9) Ho avuto una paralisi neurologica che ha colpito il tricipite surale.
10) Sono un Inuit che corre sul ghiaccio tagliente a -40°.
In conclusione la maggior parte dei Runners NON deve indossare scarpe PECH, ma scarpe minimaliste. Hai qualche altra motivazione ragionevole che non sia “le ho pagate troppo per potermi sbarazzare di loro…” o “sono legata emotivamente al loro colore…”?